La storia di cucito di questo mese è quella di Niccolò aka the_niccolo. Romano, lavora per una ONG e ha ereditato la passione per il cucito (e la macchina per cucire) da sua nonna. Ha iniziato tuttavia tardi a cucire perché si è sempre limitato ad osservare cucire la nonna, che aveva sempre pronta la frase “non sono cose da uomini”.
Con Niccolò ci siamo conosciuti virtualmente su Instagram circa due anni fa perché, su consiglio di un amica, mi ha chiesto dei suggerimenti su profili di cucito da seguire e consigli per l’acquisto di una nuova macchina per cucire. Così è iniziata la nostra amicizia di cucito virtuale 😄
Ecco la sua storia di cucito!
Ciao, presentati!
Mi chiamo Niccolò Costantini e sono nato e cresciuto a Roma. Attualmente lavoro per una ONG che si occupa di protezione umanitaria e, tra i progetti che seguo, ce ne è uno che consiste proprio in una sartoria sociale per donne migranti e/o sopravvissute a violenza di genere.
Come, quando e perché hai iniziato a cucire?
Il fascino per la macchina da cucire c’è sempre stato. Da piccolo mi piaceva da morire osservare mia nonna alla macchina. Tuttavia, mia nonna aveva sempre pronta la frase “non sono cose da uomini”. Quindi per una vita ho solo osservato. Quando venne a mancare qualche anno fa, ‘mi sono ereditato’ la macchina da cucire. Spesso mi chiedo: sarebbe stata contenta di vedermi adesso o si starà rigirando nella tomba? In ogni caso, grazie nonna per la macchina da cucire, tvb!
Qual è il primo capo che hai cucito? Com’è andata?
Il primo capo che ho cucito… è stato il secondo! Avevo seguito un corso su Domestika per imparare a cucire le camicie, ma la prima fu un disastro. Tagliai svariate maniche destre, a stento sapevo cosa fosse una pince… rido solo al pensiero. Non ruscii a finirlo perché terminai la stoffa, ne avevo comprata appena sufficiente ché non avevo una lira. Conservo gelosamente la camicia mai nata.
Qual è il capo che hai cucito a cui sei più legato? Perchè?
Forse il capo a cui sono più legato sono i miei pantaloni estivi. Non c’è nessun motivo particolare, ma sono i capi che mi sono riusciti meglio e che indosso con più fierezza e più spesso. Comunque, mi sento molto legato anche a tutti i capi che ho regalato.
E il capo più difficile che hai cucito? Perché è stato difficile?
Di sicuro il capo più difficile è stata una felpa foderata che cucii per A., il mio ex compagno. Era stata particolamente impegnativa perché non avevo mai cucito direttamente in tagliacuci, ed inoltre non avevo mai cucito un capo foderato con ribbing. Tutto quel tirare il tessuto mi ha fatto davvero penare, ma penso che paradossalemente sia il capo con l’aspetto più profesh che mi sia uscito nonostante tutto.
Quando e dove cuci?
Purtroppo nella nuova casa dove mi sono trasferito non ho la possibilità di cucire, anche se un giorno avevo occupato tutto lo spazio comune per cucire in fretta e furia una gonna per il compleanno della mia coinquilina prima che tornasse a casa e facesse saltare la sorpresa. Adesso, un amico artigiano mi ha dedicato un cantuccio nel suo laboratorio, quindi tornerò a cucire con più assiduità. Ogni tanto, mi appoggio anche alla sartoria sociale per cui lavoro.
Quante e quali macchine hai?
Sono un fan delle macchine da cucire! Mi diverto molto a informarmi e consigliarle ai miei amici e conoscenti. Io attualmente possiedo una Necchi eXperience 600 che va come un treno, una tagliacuci sempre Necchi modello 171, ed in più ho una Janome 415 che attualemente ho prestato ad un’amica che sta imparando. Vorrei agigungere una punto copertura, ma aspettiamo qualche altro stipendio!
Scegli prima il tessuto o il cartamodello? Cartamodelli in taglie o disegni tu i tuoi capi?
Chiaramente cado nel tranello… sempre prima il tessuto! Che spesso rimane lì in attesa di un cartamodello…Spesso prendo cartamodelli in taglie. Sto provando ad imparare a disegnarli da me, ma da soli non è facile. In ogni caso, la gonna della mia coinquilina sono riuscito a disegnarla io!
L’errore di cucito più clamoroso e la lezione che hai imparato?
Segnare. Sempre. Le. Tacche! Nella prima maglietta che provai a cucire, attaccai la manica al girocollo… e visto che non avevo una tagliacuci usai il punto elastico della mia Necchi. Inutile dire che la manica sta ancora lì. Almeno ho imparato che quel punto è davvero saldo e difficile da rompere.
Cuci solo per te o anche per altri?
Cucio per tutt*!
In cosa il cucito ti ha cambiato la vita? Da quando cuci è cambiato il tuo modo di fare acquisti/shopping? Se sì come?
Rispondo a queste domande in una botta.Certamente! Non compro più capi nuovi, solo usati, male che vada trovo sempre il modo di stringerli o modificarli da me nel caso in cui facciano difetto. Questo forse è il cambiamento più grande che cucire ha avuto sulla mia vita. Oltre che sull’ambiente (spero) e sul portafogli (anche se di questo non ne sono così sicuro…). Sono contento, perché sono arrivato ad un punto in cui posso dire di andare fiero di questa cosa, che arricchisce sia la mia viti che quella di chi mi sta intorno… quindi sorry, not sorry nonna :)Inoltre, i miei amici mi prendono in giro perché da quando cucio mi interesso spesso alla cuciture dei capi che indossano.
Un libro di cucito che ci consigli di leggere?
Sewing Basics for Every Body di Wendy Ward ha un sacco di chicche, sia per chi si sta appena approcciando al mondo del cucito che per cho ha già un po’ di esperienza. In più, contiene in cartamodelli per davvero una varietà interessante di capi.
Che consiglio/consigli daresti a chi vuole iniziare a cucire?
Cucite in compagnia se potete, e se avete un dubbio su quale progetto iniziare, fate quello più difficile, sempre! È più divertente e dà più soddifazione, inoltre si impara molto di più.
Qual è il tuo prossimo progetto di cucito?
Un’altra gonna (commissionata), ma vorrei provare ad imbarcarmi nell’avventura di un cappotto onestamente! Vediamo come andrà… stavolta me la prenderò con molta calma, ma spero di finire prima dell’arrivo della primavera!
Trovi Niccolò qui:
Leggi tutte le altre STORIE DI CUCITO >>>