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Storie di cucito: intervista a Enrica | @raglan.it

by Ladulsatina
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La prima storia di cucito del 2023 è quella di Enrica Crivello, co-founder di @raglan.it (su Raglan trovate cartamodelli in taglia inclusivi, corredati da istruzioni e video tutorial dettagliati) e di @conguido.it (su Guido trovate invece corsi di marketing online e consulenze. Piccola nota: anch’io da quest’anno mi sono abbonata 😄 e lo sto trovando super utile per il mio lavoro).

Enrica ha iniziato a cucire in un momento no della sua vita e il cucito l’ha aiutata a tenersi salda alla realtà e a viversi giorno per giorno. Qui di seguito trovate la sua storia di cucito, buona lettura 🤗


Ciao, presentati!

Mi chiamo Enrica, ho una società che si occupa di marketing – facciamo corsi online e consulenze – e con due amiche ho fondato un progetto parallelo che si chiama Raglan: vendiamo pattern size inclusive, corredati da istruzioni e video tutorial dettagliati, perché ognun* possa cucire a casa i vestiti che ha sempre desiderato. 

Il modello By Myself, cartamodello che trovate in vendita su Raglan. Enrica indossa un BY Myself in seta ricamata Itokri, che si è cucita, nella cover di questo articolo.

Come, quando e perché hai iniziato a cucire? 

Ho iniziato a cucire ad aprile 2019 mentre mia mamma era ricoverata per cure oncologiche. Cucire mi ha aiutata a tenermi salda alla realtà e ad affrontare il famoso giorno-per-giorno in un modo in cui nessun altra cosa, persona, raccomandazione era riuscita a fare prima di allora. Ho iniziato per la promessa del risultato finale, perché mi piaceva l’idea di avere dei vestiti nuovi, ma ben presto mi sono resa conto che ciò che mi piaceva (e continua a piacermi) del cucito non è il prodotto ma il processo. Sarà per questo che ho così tanti progetti iniziati e non conclusi? 

Enrica indossa il Lab Coat di the Assembly Line che si è cucita.

Qual è il primo capo che hai cucito? Com’è andata?

Sono partita con delle T-shirt squadrate in jersey per me e per mio marito – cioè il tessuto che tutti dicono di evitare come primo progetto. Ho usato un pattern gratuito e le ho cucite sulla macchina di mia sorella, una Janome meccanica che non si aspettava di dover affrontare tutta quella maglina. Ho sbagliato ad attaccare le maniche, non sapevo ancora che avessero un verso. Quelle t-shirt ora non vengono più indossate, ne ho cucite di migliori (grazie alla tagliacuci) ma mi sono divertita un mondo, è stato un colpo di fulmine. Ho imparato che nel cucito, come nella vita, è soprattutto facendo che si impara. 

Qual è il capo che hai cucito a cui sei più legata? Perchè?

Un Raglan Not a Gown in twill di lana. Non è stato facile cucirlo perché quando l’ho fatto non avevamo ancora finito di scrivere le istruzioni (e io in Raglan mi occupo della comunicazione, tutto il design, compreso quello dei passaggi per cucire, è affidato a Flavia e Fernanda che hanno studiato per questo) quindi sono andata alla cieca. Inoltre mi sentivo in soggezione ad usare un tessuto così bello, nonostante avessi lo comprato in super sconto. Non sapevo ancora che se usi un tessuto buono anche il risultato sarà buono. Un passaggio alla volta l’ho finito, dentro è tutto in french seam, anche nelle tasche. Lo metto sempre, mi è capitato di indossarlo in fresche sere di giugno. Lo trovo bellissimo e di conseguenza mi sento bellissima quando ce l’ho addosso.

Enrica indossa il Not a Gown in lana che si è cucita.
Una fase di cucitura del Not a Gown in lana di Enrica.

E il capo più difficile che hai cucito? Perché è stato difficile?

Gonna pantaloni in seta: volevo metterla a tutti i costi in valigia e sono andata come un razzo. Ma i razzi non sanno cucire, e così ho sbagliato completamente l’orlo. Non contenta ho pensato che fosse aggiustabile a occhio, così ho preso il cutter e ho tagliato via il fondo, appunto, a occhio, accorciandoli ma soprattutto sfigurandoli. Il mio ottimismo dice che si possono ancora sistemare, così la prima volta che avrò voglia di vedere un horror li tirerò fuori e li guarderò in faccia. Nel frattempo ho imparato che le valigie si possono tranquillamente riempire con i vestiti che hai già, e che le maratone pre partenza non sono una buona idea.

Quando e dove cuci?

Avrei una stanza dedicata al cucito e a Raglan, e la userei uno/due giorni a settimana, a seconda di come riesci a organizzare il mio altro lavoro. Il condizionale è d’obbligo perché un anno fa esatto è nato Lorenzo, che come tutti i bimbi piccoli mal si sposa con due lavori e con spilli, bottoni, forbici. Dopo aver tentato per due-tre mesi di tenere tutto insieme ho capito che il cucito ricomparirà nella mia vita quando si libererà un posto all’asilo nido. Nel frattempo mi sono data alla maglia, più portatile e più integrabile nella nostra routine. 

Enrica che lavora a maglia 😄

Quante e quali macchine hai? 

Ho una Pfaff Ambition 620 e una tagliacuci Necchi 175.

Scegli prima il tessuto o il cartamodello? Cartamodelli in taglie o disegni tu i tuoi capi?

Scelgo prima il cartamodello poi il tessuto, mi piace molto cucire tante volte la stessa cosa per vedere come e quanto si può modificare: per questo il blog di Raglan è pieno di “hack”, scritti per chi come me non sa nulla di modellistica.  

Il modello Infinito e il Not a Gown , cartamodelli che trovate in vendita su Raglan.it.

L’errore di cucito più clamoroso e la lezione che hai imparato?

Per il compleanno di mio marito ho cucito un’impermeabile in oilskin, un tessuto molto bello ma un po’ duro, difficile da maneggiare. Volevo consegnarlo finito e avere l’effetto sorpresa, così non gliel’ho mai fatto provare, in nessuna fase del (peraltro lungo) processo. La fine va da sé: non gli va bene. Lezione: meglio riuscire a indossare i propri vestiti che avere la sorpresa, sì, ma di non poterli mettere!

Cuci solo per te o anche per altri?

Mi piace cucire per altri, sono contenta quando posso fare regali fatti a mano, specialmente in un mondo in cui tutti hanno le stesse cose indipendentemente da dove vivono.

In cosa il cucito ti ha cambiato la vita?

Il cucito mi ha donato la pazienza e la gioia di stare nel momento, e soprattutto mi ha regalato la confidenza con l’errore: che davvero insegna, che davvero tutti fanno e non è un problema commettere.

Da quando cuci è cambiato il tuo modo di fare acquisti/shopping? Se sì come?

Non compro più vestiti, che è una benedizione e una maledizione insieme, perché vuol dire che se non ho tempo di cucire non riesco a sostituire i vestiti della mia “vita precedente”, che via via si consumano e spesso non vale la pena riparare. 

Not a Gown cucito da Enrica e modificato per allattare.

Un libro di cucito che ci consigli di leggere?

Ovviamente Cucire è Potere delle mitiche Republique Fabrique!

Che consiglio/consigli daresti a chi vuole iniziare a cucire?

Inizia da ciò che ti piace, non ti preoccupare se sbagli, compra uno scucirino ergonomico. E leggi qui.

Il modello Fun Fun mini, il cartamodello lo trovate in vendita su Raglan.it

Qual è il tuo prossimo progetto di cucito?

Per il mio compleanno mi piacerebbe farmi un Soffio con una Fun Fun mini. Speriamo che si liberi un posto all’asilo nido! 


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