La storia di cucito di questo mese è quella di Elena Capodicasa aka @greycatlab . Elena lavora in un negozio di articoli sportivi. Ha iniziato a fare i suoi primi esperimenti di cucito nel 2011 e a cucirsi i propri capi da circa 6 anni.
Sperimenta moltissimo con forme e tessuti e da qualche tempo sta seguendo un corso di modellistica per imparare a disegnare i modelli più classici da sola.
Ecco la sua storia di cucito! Buona lettura 🤗
Ciao, presentati!
Ciao! Mi chiamo Elena Capodicasa, ho 34 anni e lavoro in un negozio di articoli sportivi. Un lavoro part-time che adoro e mi concede di dedicare molto tempo al cucito che negli ultimi anni è diventata una vera passione.
Come, quando e perché hai iniziato a cucire?
Le mie prime prove di cucito risalgono al 2011, quando ho comprato il primo Burda e un’amica di famiglia mi ha spiegato come funzionasse (soprattutto il foglio tracciati!) e quali fossero le basi per mettere assieme due parti di cartamodello.
La macchina da cucire in casa c’è sempre stata e un po’ la sapevo usare, così sono partita e ho realizzato pochi capi, anche difficili… ancora oggi mi chiedo come ci sono riuscita senza esperienza a creare qualcosa di vagamente mettibile!
Dopodichè, per anni ho lasciato perdere, la vita mi ha riservato altro e il massimo che ho cucito erano orli a tende e abiti.
Circa 6 anni fa però, mossa dal bisogno di “creare” ho ricomiciato a realizzare, inizialmente accessori non cuciti, poi borse, borsette e scrunchie che richiedevano l’utilizzo della macchina da cucire. Da lì mi sono detta “perché no? Cuci qualche abito!” e ho ripreso in mano questa passione.
Ho ricominciato a fare pratica, cercare tecniche e consigli su internet, a sperimentare, sbagliare, scucire; così ho avuto un’illuminazione e ho capito che stavolta il cucito non l’avrei abbandonato.
Qual è il primo capo che hai cucito? Com’è andata?
Il primo capo che ho cucito nel 2011 è stato un pellicciotto corto, sintetico, verde con la fodera leopardata e le maniche raglan!
Era proprio un lavoro complicato per una che non aveva mai cucito dell’abbigliamento, ma tendo a farlo ogni tanto, a buttarmi subito nei progetti più difficili. Mi dico che se ci riesco, se ne esco soddisfatta, allora tutto ciò che è più semplice sarà una passeggiata!
Quella volta non è stato proprio così e ho fatto una serie di errori con la fodera, una spalla e una manica. Ma grazie alla mia sarta di fiducia, che mi ha aiutata a sdifettarla, ora la pelliccia è assolutamente mettibile.
Qual è il capo che hai cucito a cui sei più legata? Perchè?
Il capo a cui tengo di più è un maxi-dress di Burda, un vestito a balze con colletto realizzato in una bella fantasia botanica. L’ho indossato al matrimonio di un’amica e mi ci sono sentita bene, e questa è una cosa molto importante per me. E’ un abito che potrò indossare sempre, in molte occasioni e anche se la mia forma fisica cambia lo sentirò sempre comodo, lo adoro.
E il capo più difficile che hai cucito? Perché è stato difficile?
A questa domanda vorrei rispondere che il capo più difficile che ho cucito è stato un abito da cerimonia con stecche e maniche cadenti… ma in realtà è stata una semplice blusa elasticizzata, disegnata e cucita su misura per mia mamma! Sono ancora alle prime armi con la creazione di modelli e fare qualcosa che calzi a pennello, anche un capo facile, diventa complicato.
Ho disegnato il modello, fatto una tela di prova, sdifettamenti vari, ecc ecc. Doveva essere perfetta!
Ma c’è un fattore da non sottovalutare: quando cucio per le persone che amo, il livello di difficoltà sale, perché quello che cucio deve essere perfetto e speciale.
Quando e dove cuci?
Cerco di cucire un po’ ogni giorno, lavorando a turni posso avere mattine o pomeriggi liberi, sia nel weekend che durante la settimana.
Sono fortunata e ho una stanza tutta per me a casa, un piccolo laboratorio di cucito (poco instagrammabile ma molto funzionale!).
Da circa un’anno e mezzo mi sono dedicata anche all’arte dell’uncinetto che mi rilassa davvero tanto. Così la sera, quando con il mio compagno guardo un bel film sul divano, mi dedico spesso a quello, molto più pratico e portatile!
Quante e quali macchine hai?
Ho una macchina da cucire che è una bomba a mio avviso, la Pfaff Quilt Ambition 630! Un regalo che mi sono fatta durante il lockdown e che è stato davvero un buon acquisto.
E l’altra mia grande amica è una tagliacuci basica ma sempre utile, la Singer 14SH754.
Scegli prima il tessuto o il cartamodello? Cartamodelli in taglie o disegni tu i tuoi capi?
Non ho uno schema fisso, tante volte vedo un tessuto e lo compro senza sapere come lo utilizzerò. Altre volte decido che voglio un capo preciso, e compro la stoffa giusta.
Per quanto riguarda i cartamodelli, fino a poco tempo fa utilizzavo quelli già pronti delle riviste o acquistati online. Ma ora sto frequentando un corso di modellistica per imparare, con metodo, a disegnare i modelli più classici da sola. Una volta appreso questo, sperimenterò le modifiche e qualche nuovo modello più personale.
Sto già cercando di dedicare qualche ora alla settimana a queste sperimentazioni e sono felice perché era tanto tempo che sognavo di farlo!
L’errore di cucito più clamoroso e la lezione che hai imparato?
Bella questa domanda. In realtà non ho un errore clamororso da raccontare, ma potrei raccontarne centinaia di piccoli e fastidiosi! Ad esempio: invertire le maniche, cucire mezzo capo al rovescio, non preparare la stoffa di prova (ma si! tanto è di prova) e vederla stringersi sotto il vapore del ferro, usare il filo sbagliato e accorgersene troppo tardi… niente di irrimediabile (o quasi), niente di clamoroso, ma errori che hanno davvero testato la mia pazienza!
Cuci solo per te o anche per altri?
Cucio soprattutto per me, ma capita qualche volta di cucire per i miei familiari, il mio compagno, le mie amiche e le mie colleghe!
Per gli altri, faccio spesso riparazioni e modifiche ma se chiedono, e se hanno molta pazienza, posso cucire capi anche a loro.
Non mi tiro subito indietro davanti ad una richiesta, la prendo in considerazione e valuto se ho le conoscenze per fare un bel lavoro, e nel caso accetto.
Ovviamente chi mi conosce sa che la regola numero uno è “non avere fretta!” perchè la sartoria non è un’arte rapida e io sono lenta di natura, perfezionista, ma lenta.
In cosa il cucito ti ha cambiato la vita?
Semplice, mi ha dato un nuovo scopo, piccoli obiettivi da raggiungere. Non so dove mi porterà ma so che voglio imparare e perfezionarmi, apprendere metodi e trucchi per farli miei e creare.
Questa è un’arte per tutti, per ogni età e forma fisica. Saper cucire, creare abbigliamento, è utile ma anche uno strumento di espressione potente.
Da quando cuci è cambiato il tuo modo di fare acquisti/shopping? Se sì come?
Direi proprio di si! Compro ancora abiti nei negozi ma molto meno di prima, in un certo senso il budget che dedicavo all’abbigliamento ora lo dedico ai tessuti e ai materiali che mi servono. Ho scoperto di dare più valore a ciò che indosso, se compro un capo in negozio, voglio sceglierlo con criterio per essere sicura di indossarlo più volte. Prima compravo tanto, soprattutto in quei negozi low-cost dove ti si attacca tutto alle mani, ma ora scelgo meglio anche se il prezzo è basso, se non mi serve davvero o non mi convince del tutto allora non lo prendo.
Cucendo ho scoperto quanto lavoro c’è dietro, ora preferisco avere meno capi ma utilizzati bene.
Un libro di cucito che ci consigli di leggere?
Non ho un libro in particolare, da brava autodidatta ho comprato (e continuo a comprare) manuali di cucito e modellistica vari e in ognuno trovo qualcosa che nell’altro non c’è. Sono sempre acquisti utili i libri!
Ma forse mi sento di consigliare l’acquisto di “Burda Style, Manuale di cucito”, soprattutto ai principianti che partono con i cartamodelli della famosa rivista. E’ un aiuto per i passaggi più complicati, perché li spiega singolarmente e dettagliatamente.
Che consiglio/consigli daresti a chi vuole iniziare a cucire?
Il cucito è pazienza, quindi raccogliete tutta quella che possedete.
E’ giusto partire da qualcosa di semplice, un capo di abbigliamento che possiate indossare subito e che vi stimoli a continuare… ma non fossilizzatevi solo su modelli facili, tessuti di cotone che scorrono bene sotto la macchina da cucire e tinte unita.
Anche se siete alle prime armi pensate in grande: un cappotto foderato, un abito a bustino, comprate tessuti difficili come velluto e Lycra, fantasie scozzesi da far combaciare bene, ecc…
Sbaglierete di più ma imparerete il doppio!
Se potete, iscrivetevi ad un buon corso dove vi insegnino la tecnica vera. Se non potete, ricordatevi che avete a disposizione tutto internet (quello bello) dove c’è un’intera comunità del cucito che condivide tecniche e ispirazioni.
Inoltre online ci sono corsi per tutti i budget, da quelli più economici come sul sito Domestika (che utilizzo moltissimo) a quelli più costosi delle scuole professionali di moda.
Ogni corso, come ogni libro o risorsa gratuita, è utile…quindi avete già tutti gli strumenti che vi servono.
Cosa aspettate? Andate a cucire! 😉
Qual è il tuo prossimo progetto di cucito?
Ovviamente ne ho più di uno, ma tra quelli ben chiari ci sono: una giacca per mio papà e un abito per me da indossare ad un matrimonio. Poi ci sono varie sperimentazioni di modellistica su cui voglio lavorare, come ad esempio un gilet classico su misura da donna e da uomo.
Ho tante idee ma giornate troppo corte… So che mi capite!
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