Due domeniche fa ho approfittato del clima autunnale ancora mite per sfoggiare il mio cappottino nuovo per una passeggiata in centro a Monza e una visita alla mostra di Vivian Maier all’Arengario (molto bella per altro!).
Sono molto orgogliosa di questo cappotto visto che è il primo che ho cucito! L’ho realizzato a maggio ed era il progetto finale del primo anno del corso professionale di Modellistica che sto frequentando all’Afol Moda a Milano. Da quando ho iniziato a cucire, realizzare un cappotto è stato sempre il mio sogno, quindi ho scelto questo capo come progetto di fine anno.
Avevo da tempo bisogno di un cappotto elegante di media pesantezza, da poter indossare sia in autunno che in primavera. Dopo una lunga ricerca di stili e silhouette ho trovato un cappotto di Vanessa Bruno Athé (vedi qui e qui) la cui silhouette mi piaceva molto. Ho provato quindi a ricrearla adattandola al mio fisico, modificandone alcune dettagli, come le maniche/spalle e il corpetto dietro e davanti. Il corpetto prevede dei tagli sia sul fronte che sul retro. Le tasche sono inserite nel fianco. Le maniche sono a sbuffo con quattro piegoline sul colmo e il colletto è alla coreana.
Il progetto consisteva nel realizzare il cartamodello e la confezione del capo. Ho realizzato il cappotto partendo da un corpetto senza riprese sul seno e dando vestibilità 2 cm per ogni lato (tot. 8 cm). Il cappotto originale ha una vestibilità più mordida, ma nel mio caso ho preferito realizzare un capo più attillato e che seguisse meglio le forme (non penso mi sarebbe stato bene un cappotto di questo genere più largo). Ho applicato poi tutte le variazioni al corpetto, alla manica e alla gonna. Ho sdifettato il modello a scuola insieme alla mia insegnante e l’ho successivamente cucito, sempre in classe.
Dopo aver visitato tre negozi di tessuti a Milano e in Brianza, ho scelto questa lana a lavorazione piquè (95% lana, 5% elastan) di colore blu/antracite (non saprei definire il colore perchè varia a seconda della luce), acquistata presso Beviltex Tessuti a Verano Brianza. È una lana molto bella, leggera e cade molto morbida.
Sempre da Beviltex ho acquistato la fodera nera in cupro di media pesantezza.
Ho acquistato invece i bottoni automatici di metallo in una bancarella al mercato. Ho usato una teletta adesiva di maglina di media pesantezza per adesivare le paramonture interne, la fascia centrale e il colletto. Nelle maniche ho inserito un rollino di lana per rinforzare il colmo.
Sono molto contenta del risultato, semplice ma elegante! Proprio il genere di cappotto a cui pensavo e di cui avevo bisogno.
Qui l’ho abbinato a un vestito in jersey color verde oliva che ho disegnato e cucito nei giorni scorsi e a una sciarpa di lana rossa.
Eccomi infine davanti all’Arengario prima di visitare la mostra!
4 comments
Bellissimo, complimenti!
Grazie mille Alessandra! 🙂
Martina, e’ meraviglioso. rifinito alla perfezione e ti calza a pennello. Adoro il collo e quelle cuciture ad angolo sul davanti. Hai qualche consiglio per cucirli bene. Brava davvero!
Grazie mille Silvia! 🙂
L’unico consiglio che mi viene in mente per gli angoli è fare bene il taglietto del margine, arrivando vicinissimi al vertice della cucitura senza toccarlo. Più vicino riesci ad avvicinarti, più non fa difetto quando risvolti l’angolo. Se hai un tessuto che si sfilaccia facilmente, o se vuoi essere sicura di non sbagliare, adesiva l’angolino prima di cucire il tutto.