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Fashion Revolution – I made my clothes!

by Ladulsatina
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Fashion Revolution – I made my clothes!

Questa è la settimana della Fashion Revolution! Da tre anni, durante questo periodo, moltissime persone in tutto il mondo postano sui social foto in cui indossano i propri vestiti al contrario, mostrando le etichette e chiedendo ai brand “Who made my clothes?” (Chi ha realizzato i miei vestiti?).

L’obiettivo è ottenere maggiore trasparenza nel settore moda e conoscere la storia delle persone che producono i nostri capi di abbigliamento.

Oggi infatti paghiamo una T-shirt pochissimi euro perchè i tessuti e i materiali sono altamente scadenti, ma, soprattutto, perchè molte persone dall’altro capo del mondo vengono sottopagate e sfruttate per produrre i capi che noi indossiamo.

Il 24 aprile del 2013, a seguito del crollo del Rana Plaza in Bangladesh, 1133 persone morirono e oltre 2500 rimasero ferite. Tutte cucivano, in condizioni di disagio e con salari da fame, vestiti per brand occidentali che avevano appaltato all’estero la produzione delle proprie linee di moda, perchè, in paesi come il Bangladesh, la forza lavoro costa molto meno (lo stipendio medio di un lavoratore nell’industria moda in Bangladesh è di 44 £ al mese, ¼ al di sotto del salario minimo di sussistenza *dato 2015 Fashion Revolution).

La Fashion Revolution nasce proprio con questo scopo: farci aprire gli occhi sul reale costo e sulle conseguenze dell’attuale sistema moda usa e getta o “fast fashion”, le cui parole d’ordine sono velocità di produzione e costi bassissimi.

Molto prima di conoscere la Fashion Revolution e di informarmi a riguardo, mi già ero stufata di acquistare capi scadenti a basso costo, che durano una stagione o poco più.

Non sono mai stata una fashion-victim, ma ho fatto molti errori nell’acquistare vestiti e accessori presa dalla super-offerta imperdibile del momento, senza avere ben chiaro ciò di cui avevo realmente bisogno. Risultato: avevo sempre un armadio bello zeppo di cose che mettevo raramente e solo pochi capi che adoravo e con cui mi sentivo veramente a mio agio. Inoltre facevo molto spesso fatica ad abbinare i capi e mi ritrovavo spesso a guardare l’armadio con ansia e sconforto alla ricerca di qualsiasi cosa si abbinasse a grande linee con il vestito che volevo indossare.

A un certo punto mi sono stufata e ho cambiato il mio modo di fare shopping, diventando molto più selettiva. Ho iniziato pian piano ad informarmi, leggendo le etichette dei capi, guardando dove sono prodotti, i materiali con cui sono fatti e la qualità del capo. Ma era diventato molto difficile negli ultimi tempi trovare qualcosa che mi piacesse veramente e ho passato qualche stagione a comprare poco o niente.

La vera svolta è arrivata quando ho iniziato a cucirmi i vestiti e a personalizzare tutti i miei capi. Al momento se ho bisogno di un vestito, lo cucio io stessa e il mio guardaroba ha fatto un salto di qualità!

Cucire è stato per me fondamentale per sviluppare il mio stile e focalizzarmi su ciò che realmente mi piace e mi valorizza. Ho imparato a conoscere ulteriormente il mio corpo, i pregi (e i difetti) e a capire come valorizzarli (o nasconderli). E mi ha permesso anche di dare nuova vita ai capi che non indossavo più, modificandoli o trasformandoli in qualcosa di nuovo.

Cucio in primis perché mi diverte. Adoro ogni singolo momento della realizzazione di un vestito: scegliere il tessuto e il cartamodello, immaginare il risultato finale e poi cucire il capo con le mie mani, imparando ogni volta tecniche nuove. Ogni capo è unico. Inoltre cucire i miei vestiti mi ha aiutato a essere più consapevole e a comprendere il lavoro che c’è dietro la realizzazione di un capo, mi ha in pratica educata a uno shopping più attento ed etico.

Cito delle frasi bellissime di Elizabeth L. Cline riguardo quanto sia stato fondamentale per lei imparare a cucire. Sono tratte dal suo libro “Over-dressed – The Shockingly High Cost of Cheap Fashion”:

“Imparare a cucire, per me, non significa necessariamente crearmi tutto quello che indosso. Mi ha insegnato che i vestiti non sono statici e immutabili. Possono essere alterati, riparati e persino totalmente ricostruiti…Cucire mi ha inoltre fornito l’abilità di riconoscere i capi creati con capacità e cura e mi ha fatto fortemente desiderare un abbigliamento di qualità. Ora riesco a riconoscere quanto la moda a basso costo sia un vero spreco di soldi, perché spesso non vale neanche la pena possedere quei capi per i materiali e le finiture con cui sono fatti… Cucire mi ha fatto inoltre comprendere che posso vestirmi esattamente come voglio e, dopo, non c’è stato più ritorno… Cucire mi ha ridato un senso di professionalità e autonomia. Ti permette di vedere come funzionano le cose. Cucire ti fornisce tutto il potere della moda e della qualità nelle tue mani – e il “sistema” non ne beneficia. Per la mia esperienza, ti soddisfa in una maniera tale che non è neanche lontanamente paragonabile allo strappare vestiti da uno scaffale in un negozio” – Elizabeth L. Cline / Over-dressed

Con questo non voglio dire che non acquisterò mai più un capo in un negozio (anche se in questi due anni non ne ho sentito più la necessità). Se dovessi trovare un capo che mi piace veramente, sicuramente non avrei nessun problema ad acquistarlo.

Il punto è che in questi anni sono diventata molto più esigente. Questo mi ha portato a scegliere con più attenzione e ad amare molto di più ogni singolo capo che ho nell’armadio o che cucio/acquisto.
La soluzione alla moda usa e getta infatti penso possa essere proprio questa: iniziare ad amare di più i nostri capi, sia che siano cuciti da noi stesse, sia che siano acquistati!

Ecco cinque piccoli consigli per provarci (sul sito della Fashion Revolution ne trovate molti altri)…cambiare abitudini è possibile ed è vantaggioso, anche a livello economico.

  • Fermati un attimo a pensare e costruisci un tuo stile unico. È divertente e ti farà risparmiare soldi e tempo. Bastano pochi capi, perfettamente abbinabili tra loro in più outfit, per avere un guardaroba perfetto e con cui sentirti a tuo agio in ogni occasione. Se ti serve una guida per sperimentare e creare il tuo stile, ti consiglio il libro The Curated Wardrobe (purtroppo al momento solo in inglese, ma vale lo sforzo perchè è molto interessante!)
  • Buy less, choose well, make it last | Acquista meno, scegli bene e fai durare i tuoi capi! (Vivienne Westwood)
    La giornalista Lucy Siegle ha inventato una regola molto utile: quando stai per acquistare un capo o un accessorio pensa se lo metterai almeno 30 volte. Se la risposta è sì, acquistalo, altrimenti rinuncia. Lo stesso vale per le stoffe ovviamente…pensa al capo che cucirai e chiediti se lo indosserai almeno 30 volte. È un prezioso risparmio di tempo e denaro, perché ci permette di selezionare solo capi che realmente utilizzeremo e ameremo nel tempo!

  • Sperimenta modi alternativi e divertenti rispetto al “classico shopping”: seconda mano, vintage, swap e slow fashion (per esempio acquistando da artigiani o giovani designer).
  • Rinnamorati dei capi che hai nel tuo armadio e che non indossi più, sperimentando nuovi outfit o modificando il capo. Online ci sono tantissimi tutorial DIY, anche molto semplici, per trasformare un vecchio capo in qualcosa di nuovo e attuale.
    Se vuoi iniziare ad attivarti sin da subito, puoi partecipare anche alla Fashion Revolution LOVE STORY challenge! Condividi la storia di un capo d’abbigliamento che ami e che ha un significato particolare per te postando una foto su Instagram. Ricordati gli hastag #fashionrevolution #haulternative #30wears
  • E ovviamente….puoi iniziare a cucire i tuoi vestiti e dire “I made my clothes”! Online trovi tantissime risorse e video e una community di persone fantastiche, blogger e appassionate che postano le proprie creazioni e si confrontano, si supportano, fanno amicizia.

Fashion Revolution 2017 - I made my clothes _ ladulsatina

Il vestito che indosso nella foto l’ho cucito io con una stoffa vintage di recupero (qui maggiori info sul vestito) e l’ho indossato molto più di trenta volte in questi due anni! Lo amo tantissimo e lo indosso in inverno, primavera e autunno, abbinandolo a scarpe e capi spalla diversi. Mi sento completamente a mio agio quando lo indosso ed è perfetto in ogni occasione. È uno dei miei vestiti preferiti e il fatto di averlo cucito io stessa mi rende molto orgogliosa!

Per tutte le maker che vogliono partecipare alla Fashion Revolution, Emily di In The Folds ha lanciato una Photo Challenge su Instagram (#makersforfashrev) per discutere sul tema e condividere insieme pensieri e ispirazioni. Sul suo blog, a questo link, tutte le info:

Photo challenge Fashion Revolution 2017 - In the folds

Maggiori informazioni sulla Fashion Revolution:
Fashion Revolution Italia
The True Cost (also on Netflix)
Over-dressed – The Shockingly High Cost of Cheap Fashion – Elizabeth L. Cline

Tutte le grafiche con le citazioni sono tratte dal sito della Fashion Revolution.

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2 comments

barbara 24 Aprile 2017 - 15:18

Condivido in pieno e ho fatto la stessa scelta gia da tempo.
Scopro solo oggi che c’è un mondo su Instagram a cui potrei unirmi per manifestare il mio coinvolgimento,forse sarò l’ultima ma che importa!
Ciao Martina!
Barbara

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Sasha 28 Aprile 2017 - 13:06

ovviamente condivido in pieno   … bellissimo post. Complimenti Marti!

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