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Ho cucito un nuovo cappotto | Yates Coat di Grainline Studio

by Ladulsatina
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Nelle scorse settimane mi sono cucita un cappotto. Erano diversi anni che sognavo (e cercavo di pianificare, invano) di cucirmi un altro cappotto e finalmente ci sono riuscita.

In questi anni ho cucito veramente pochissimo nel tempo libero (lavoro a parte quindi) e volevo tornare a cucire qualcosa di complesso, per riprendere la mano e l’allenamento e per ritrovare quella sana voglia di buttarmi in progetti lunghi e sfidanti, che mi è completamente mancata in questi ultimi anni causa mancanza di tempo (e quindi di voglia).

Dopo il mese di luglio a imbiancare e il trasloco di agosto, sentivo di dovermi fare un regalo e dedicare qualche giorno a questo progetto.

Sono molto soddisfatta del risultato, migliorabile sicuramente in alcune cose, ma avevo proprio bisogno di tornare a cucire senza troppi pensieri e senza l’ansia di creare un capo assolutamente perfetto. Diciamo che l’obiettivo in questo caso era tornare a cucire qualcosa che non fosse un capo in jersey o un capo super basic e veloce.

Inoltre avevo assolutamente bisogno di un nuovo cappotto, dopo questo Montgomery nero che mi ero cucita nel 2016 e che indosso tutti gli inverni da ormai 8 anni, da alternare a questo e che fosse un pochino più lungo perché non mi piace indossare il montgomery, che è corto, con vestiti che mi arrivano al ginocchio (ne ho diversi che indosso in inverno).

Da qui la ricerca di un cappotto dalla vestibilità morbida che arrivasse leggermente sopra il ginocchio.

Sono un po’ fuori dal giro delle novità dei cartamodelli Indie, quindi ho chiesto aiuto alla mia amica Eleonora @whatnoramakes , che mi ha consigliato due o tre cartamodelli.

Dopo aver fatto una breve ricerca ho scelto e acquistato questo modello, lo Yates Coat di Grainline Studio. L’ho scelto per due motivi:

  • mi piaceva la vestibilità morbida e leggermente abbondandante del cappotto, con taglio quasi maschile
  • anche il cappotto precedente, il Cascade Duffle Coat era di Grainline Studio e mi ricordo di essermi trovata bene con questo marchio di cartamodelli.

Dopo aver confrontato le mie misure di circonferenza seno, vita e fianchi con la tabella misure, ho scelto di cucire una taglia 8. La vestibilità mi sembra assolutamente corretta per il tipo di modello.

Del cappotto non mi piaceva il taglio orizzontale previsto dal modello. Ho deciso quindi di eliminare sia il taglio orizzontale e sia le tasche previste e di unire parte bassa e parte alta in un unico pezzo, sia per il davanti sia per il dietro.

Per unire il tutto ho preso il davanti sopra, il pezzo 1, e il davanti sotto, il pezzo 2. Ho eliminato il margine di cucitura su entrambi i pezzi in corrispondenza del taglio orizzontale e ho incollato insieme i pezzi. Ho fatto lo stesso con i pezzi del dietro, il 3 e il 4.

Ho poi modificato anche l’interfodera del davanti. Ho infatti scelto di adesivare tutto il davanti (essendo due pezzi separati, prima era prevista l’interfodera o tela adesiva per il pezzo superiore, l’1, e per il pezzo inferiore, il 2, era prevista solo l’interfodera dell’orlo). 

Quindi ho prolungato il pezzo 19, interfodera principale del davanti, fino all’orlo del cappotto e ho eliminato il pezzo corrispondente al’interfodera dell’orlo davanti.

Avendo eliminato le tasche, ho deciso di aggiungere delle tasche a filetto sul davanti.

Per stabilire la posizione delle tasche e vedere come vestiva a grandi linee il capo, ho fatto una tela di prova con un cotone da modellistica pesante. In occasione della prova ho scelto di accorciare le maniche di 2,5 cm.

Avrei voluto ridurre anche la dimensione della spalla, ma la pigrizia mi ha fatto optare per lasciare tutto così com’era e vedere come sarebbe venuto. Tornando indietro, ridurrei forse di 1 cm la lunghezza della spalla, perché penso di avere le spalle più strette di quelle pensate per il modello. Ma sono ancora indecisa sul da farsi 😅

Del cartamodello nulla da dire, se non che è solo in inches (è tutto in inglese) e quindi va fatta la conversione. Ma niente di che, basta cercare il convertitore su Google e trasformare gli inches in cm.

Inoltre ho dovuto stampare tutte le taglie perché non ho trovato i livelli per stampare solo la mia taglia, ma per me non c’è stato comunque alcun problema. Ho stampato il file in A4 e ho unito tutti i fogli. Ho poi ritagliato la taglia 8.

Come tessuto ho scelto di utilizzare questo tessuto bellissimo 100% lana Panama o Nattè, bianco e nero, che avevo acquistato da Beviltex Tessuti a Verano Brianza qualche anno fa. Ho una scorta abbastanza ampia di bellissime lane per cappotto che ho acquistato in questo stupendo negozio retrò gestito da un signore e una signora d’altri tempi, che conservo con cura e che voglio utilizzare man mano per crearmi nuovi cappotti.

Per la fodera ho utilizzato un tessuto fantasia che avevo a casa e che avevo recuperato ad una svendita.

Ho utilizzato la teletta adesiva Vliseline Freudenberg H410 per le interfodera.


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Non ho lavato il tessuto di lana, l’ho vaporizzato con il vapore del ferro. Ho invece lavato la fodera prima di tagliarla.

La fase più lunga in questi casi è sempre la fase di taglio e adesivatura (tieni conto che erano 22 pezzi del cartamodello). Ci ho messo una mattinata per tagliare e una mattinata per adesivare tutto.

Attenzione che, come scritto sulle istruzioni della cimosa della tela adesiva H410, la tela va applicata con un panno umido e con temperatura del ferro a 2. Io, abituata con le altre interfodere, sono andata diretta con ferro senza panno e calore 3 e mi si è attaccata la tela sul ferro da stiro nuovo comprato da due giorni.
Predico bene e razzolo male: leggere sempre le istruzioni di applicazione della tela adesiva (perché sono diverse da tela a tela) e attenersi a quelle per non avere alcun problema. Mi porto a casa questa lezione (che già conoscevo, ma si vede che l’avevo catalogata nel mio cervello tra le cose non fondamentali e invece lo è 😅).

Oltre ad adesivare il cappotto ho utilizzato il nastro termoadesivo in maglina T15 sempre di Freudenberg per evitare lo sfilacciamento dei margini di cucitura (l’armatura panama di questo cappotto si sfilaccia soltanto a guardarla, i fili del tessuto sono molti grossi e la trama non è stretta).

Infine ho utilizzato un nastro per drittofilo in maglina per il davanti del cappotto e per il rever e uno spessore in lana per la cucitura delle maniche.


Per cucire il cappotto dall’inizio alla fine ci ho messo tre mattinate.

La parte più complessa è sempre quella in cui si uniscono i due gusci, perché lì si capisce se si è fatto tutto correttamente.

Nel mio cappotto le difficoltà che ho avuto sono dovute al tessuto, che si deformava molto facilmente.

Cucendolo ho dovuto scucire più volte perchè lo strato superiore si allungava sotto il piedino della macchina. Sarebbe stato utile utilizzare un piedino doppio trasporto oppure mettere il nastro drittofilo ovunque. Mi sono pentita di non averlo messo soprattutto sull’orlo, perché dopo aver cucito l’esterno con l’interno del cappotto, l’orlo andava all’infuori invece di stare bello dritto. Questo perché cucendo l’orlo e la paramontura dell’orlo insieme, il tessuto si era deformato, allungandosi.

Per non scucire tutto e rifare (rischiando anche di rovinare il tessuto), ho dovuto cucire a mano sulla cucitura di unione di orlo e paramontura orlo un filo elastico (di quelli che si usano per il punto smock) e tirarlo delicatamente per far rientrare la “sbananatura” all’infuori dell’orlo e farlo cadere bello piatto.

Sulla linea orlo c’è quindi un filo elastico interno che ho poi ancorato internamente al cappotto.

Una volta uniti i due gusci e verificato che fosse tutto corretto, indossando il capo, ho impunturato tutto il cappotto. Non ho impunturato gli orli (del cappotto e delle maniche), come previsto dalle istruzioni del cartamodello, ma ho fatto a mano un punto mosca interno tra fodera e cappotto per fissare gli orli. Mi piace molto di più come soluzione e mi pare più “elegante”.

Ho trovato super interessante il metodo con cui si cuciono le maniche del cappotto alla fodera. Quello che ho sempre utilizzato io e che mi avevano spiegato alla scuola di modellistica è molto più complicato e c’è un margine di errore molto più alto. Il bello dei cartamodelli indie è che non si smette mai di imparare.

Non mi è piaciuta tantissimo invece la rifinitura dell’orlo con paramontura e ho trovato complesso il passaggio di cucitura tra la paramontura e la paramontura dell’orlo davanti. L’avrei fatta in maniera diversa.

Una volta concluso tutto ho cucito a mano i bottoni a pressione.

In questo video ti mostro come.

Sono molto felice di aver cucito questo cappotto e non vedo l’ora di indossarlo nei prossimi giorni, visto che sembra arrivi un po’ più di freddo, almeno qui! E mi sembra incredibile di essere riuscita a cucire un capo in tempo per la stagione 😅

Mi piacerebbe cucirmene un altro ancora più lungo, in modo che mi arrivi sotto il ginocchio. Me lo segno per l’autunno prossimo!


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