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Storie di cucito: intervista a Francesca | @atelier_vicolo_n_6

by Ladulsatina
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La storia di cucito di questo mese è quella di Francesca Barbato aka @atelier_vicolo_n_6. Francesca ha iniziato a cucirsi i vestiti nel 2007, ha poi frequentato un corso triennale per modellista sarta e oggi gestisce la sua boutique online di tessuti cartamodelli e merceria, creando anche cartamodelli per la sua linea e per alcune riviste.

Ecco la sua intervista di cucito. Buona lettura 🤗 


Ciao, presentati!

Ciao sono Francesca la creatrice e ideatrice di Atelier Vicolo N.6.

Nella vita mi occupo di cucito sotto diversi aspetti. Gestisco la boutique online di tessuti cartamodelli e merceria, inoltre creo cartamodelli per la mia linea e per alcune riviste. Nel tempo libero che rimane mi destreggio tra un corso di ricamo e l’altro e mi dedico al giardinaggio sfrenato. 

Francesca indossa un abito su misura con viscosa tropicale della boutique, che si è cucita.

Come, quando e perché hai iniziato a cucire?

Ho iniziato a cucire nel febbraio del 2007, dopo aver terminato gli studi avevo una voglia irrefrenabile di creare qualcosa con le mie mani. Ho sempre avuto la passione per “creare” che fosse un bracciale di perline o una composizione di fiori secchi, per me una giornata senza aver fatto qualcosa con le mie mani è una giornata sprecata. Così ho deciso di iscrivermi ad un corso triennale per modellista sarta, l’unico corso disponibile vicino alla città in cui abitavo.

Qual è il primo capo che hai cucito? Com’è andata?

Il primo capo che ho cucito durante il corso è stata una gonna svasata nera con zip laterale invisibile e orlo con sbieco interno fissato a mano. L’ho indossata non so per quanti anni ed è stata una soddisfazione enorme, anche se adesso non mi è più possibile indossarla la conservo ancora.

Qual è il capo che hai cucito a cui sei più legata? Perchè?

L’abito tratto dal cartamodello nato dalla prima edizione del gioco “All Together…Pattern” che organizzavo sul blog diversi anni fa. Per me è stato l’inizio della sperimentazione sui cartamodelli in digitale, lo sviluppo taglie, la stesura delle istruzioni, le illustrazioni. Un insieme di conoscenze acquisite nel tempo, che mi hanno permesso poi di creare la mia linea di cartamodelli.

Francesca indossa l’abito “All Togheter Pattern”.

E il capo più difficile che hai cucito? Perché è stato difficile?

Non riesco dopo tutti questi anni a ricordare un capo specifico però ricordo come nei primi anni di cucito mi trovassi sempre in difficoltà con le zip. Purtroppo nei corsi frequentati inizialmente non mi era stato spiegato molto bene e quando arrivava il momento di mettere la zip era un vero e proprio dramma. Negli anni fortunatamente ho imparato e adesso ho un po’ meno timore ma questo mi ha insegnato a rispettare le regole e non avere fretta per ottenere un buon risultato.

Quando e dove cuci?

Principalmente cucio quando arriva l’ispirazione, se si tratta di lavoro è ovvio si deve fare, ma se devo farlo per me preferisco farlo nel momento giusto. E solitamente la mattina è il momento della giornata che preferisco. Dopo anni di “leva e metti” finalmente ho la mia stanza del cucito con un gran tavolo centrale per il taglio, un tavolo più basso per le macchine da cucire e la tavola da stiro con vaporella sempre pronta!

Quante e quali macchine hai?

Possiedo tre macchine da cucire, due un po’ datate ma sempre in forma ed una più recente :

– una taglia e cuci Janome MyLock 204D del lontano 2009;

– una macchina da cucire meccanica Gritzner 6122 del 2012, resterà sempre la migliore macchina che ho avuto;

– una macchina da cucire elettronica Juki HZL-DX7.

Trasformazione blusa Jolanda AVN6 in abito – tutorial sul blog

Scegli prima il tessuto o il cartamodello? Cartamodelli in taglie o disegni tu i tuoi capi?

Dipende, se trovo un tessuto che mi piace moltissimo parto da quello e cerco di disegnare o trovare un cartamodello che si adatti; se invece ho l’ispirazione per un progetto parto dal cartamodello e poi cerco il tessuto. Direi 50 e 50, quando ho tempo preferisco disegnare il modello da sola, partendo dalle mie basi altrimenti, se ho bisogno di realizzare velocemente un modello, utilizzo anche i cartamodelli in taglie che trovo davvero pratici. Negli anni, grazie ai corsi di cucito che ho tenuto, ho imparato a riadattarli per ottenere il modello dei nostri sogni.

L’errore di cucito più clamoroso e la lezione che hai imparato?

Mai realizzare un capo con un tessuto diverso da quello per cui è stato progettato. Quando si è agli inizi si pensa che un tessuto o l’altro non faccia la differenza ma quando poi si arriva a cucire un capo con un tessuto stretch che in realtà non era previsto, si impara a non farlo mai più. Da queste giovani esperienze ho imparato quanto sia importante realizzare una tela prova prima di lanciarsi nel progetto definitivo. Non solo la differenza tra tessuti a navetta e a maglia è importante, ci sono altre caratteristiche che vanno sempre considerate come il peso, il modo in cui cade un tessuto, come si comporta se tagliato in sbieco, ecc.

Francesca indossa l’abito Abito Ondina Les Fusettes.

Cuci solo per te o anche per altri?

Principalmente cucio per me e per la mia boutique online. In passato ho cucito tantissimo per gli altri realizzando capi su misura, ma le aspettative dei clienti mi stressano davvero tanto ed ho sempre pensato che se il cucire doveva diventare un “lavoro a ore” beh a quel punto avrei preferito fare altro per sopravvivere economicamente e lasciare il cucito per me.

In cosa il cucito ti ha cambiato la vita?

Domanda difficile, se dovessi rispondere in poche parole direi in molti aspetti. Mi ha permesso prima di tutto di fare della mia passione il mio lavoro, mi ha dato maggiore consapevolezza sull’acquisto dei capi ma anche dei materiali per creare. Mi ha fatto diventare più sicura di me e mi permette ogni giorno di esprimere il mio stile e il mio gusto personale. Infine, penso la cosa più importante perché il tempo non ha prezzo, mi ha permesso di avere una routine diversa da chi è costretto ad andare in un luogo di lavoro e rimanerci per tutta la giornata e soprattutto mi ha dato la possibilità di vivere in un posto magico immerso nella natura e lontano dal caos e dalla città.

Francesca indossa l’Abito Dalila AVN6 con tessuto dalla sua boutique.

Da quando cuci è cambiato il tuo modo di fare acquisti/shopping? Se sì come?

Decisamente sì, da diversi anni ormai non acquisto più capi di abbigliamento se non alcune cose come collant o lingerie. Anche perché se ogni tanto la tentazione arriva, inizio ad analizzare il modello, i dettagli, i materiali e mi rendo conto che posso farlo anche da sola.

Un libro di cucito che ci consigli di leggere?

Ormai ben tutti conoscete la mia passione/ossessione per la Francia ed il cucito francese e non potrei altro che consigliarvi “Les Cahiers d’Artesane”. Ogni pubblicazione di questi “taccuini” è una vera e propria fonte inesauribile di conoscenza, definirli libri è riduttivo. Il numero 6 è il mio preferito, le foto sono state realizzate a Venezia e si tratta di un’edizione dedicata al ricamo. Ve lo consiglio non solo per i modelli o il corso contenuto, le magnifiche illustrazioni, o le interviste ricche e interessanti, ma soprattutto per il modo in cui l’équipe di Artesane osserva e vi racconta il mondo del cucito e del ricamo, con una fortissima attenzione e rispetto della tradizione e al contempo un approccio moderno, fresco e attuale.

Che consiglio/consigli daresti a chi vuole iniziare a cucire?

Non avere fretta! La fretta è la peggior nemica di qualsiasi hobby creativo. So che non è facile all’inizio, io avevo sempre fretta di terminare i miei progetti, ma la pazienza e l’attenzione portano a terminare prima i vostri progetti e soprattutto senza alcun tipo di stress.

Francesca indossa l’Abito Clotilde AVN6.

Qual è il tuo prossimo progetto di cucito?

Per lavoro molti ma per il momento non posso dirvelo, per uso personale vorrei fare alcuni progetti di cucito e ricamo.

Francesca indossa l’Abito Marion – Fibre Mood in tencel floreale della sua boutique.

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