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Storie di cucito: intervista a Vanessa | vanessa.iello

by Ladulsatina
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L’ultima storia di cucito dell’anno è quello di Vanessa Iello, insegnante di cucito e ricamo e Youtuber. Vanessa ha imparato a ricamare da giovanissima all’oratorio e a cucire da oltre 10 anni. Ha un canale YouTube, su cui condivide tutorial di cucito e ricamo, e insegna in contesti di disagio e marginalità sociale.

Io sono felicissima di aver collaborato insieme a lei quest’anno per il corso di ricamo base moderno che trovate su www.cucitoespresso.it.

Qui trovate la sua storia di cucito, buona lettura! 🤗


Ciao, presentati!
Ciao! Sono Vanessa, ho 34 anni e vivo a Saronno (VA), la città degli amaretti incastrata tra 4 province.
Attualmente sono un’insegnante di cucito e ricamo in contesti di disagio e marginalità sociale. Insegno e gestisco 3 sartorie sociali con diverse finalità, in un carcere femminile, in una comunità mamma bambinə e infine in una cooperativa sociale che si occupa di dare lavoro a persone con disabilità e fragilità.
Oltre al cucito ho sempre amato fare cose come la stampa delle fotografie in camera oscura, la realizzazione di mobili in legno alle marmellate e liquori.
Mi piace sporcarmi le mani e cercare sempre nuove intersezioni tra i miei interessi.
Da marzo 2020 ho un canale YouTube dove mostro tecniche di ricamo o cucito base.

Vanessa indossa una camicetta che si è cucita.

Come, quando e perché hai iniziato a cucire e a ricamare?
Nel 2009 facevo l’operaia in catena di montaggio, un lavoro terribilmente ripetitivo e alienante. In quel periodo lavoravo in un ovattificio, per la produzione di cuscini e piumoni. Intorno a me c’erano chilometri di bianchissima ovatta e mentre cercavo conforto nell’immaginazione ho pensato ai disegni del mio compagno illustratore, li ho immaginati in terza dimensione, riempiti di quella soffice ovatta.
Così sono tornata a casa e ho provato a cucire a mano usando una straccio e dell’ovatta di scarto presa al lavoro. A ripensarci quel pupazzo era tremendo, però la soddisfazione di avere una cosa cucita da me è stata tanta che da allora non mi sono più fermata.
A ricamare invece ho iniziato all’oratorio femminile con le suore in giovanissima età, una roba che a leggerla sembrerà ottocentesca ed invece erano solo gli anni ’90.

Qual è il primo capo che hai cucito? Com’è andata?
La prima gonna. L’ho cucita perché nei negozi non trovavo mai nulla che mi piacesse. Era una gonna a ruota anni ’50 in raso blu elettrico, mentre la cucivo sentivo le voci di chi “ma la gonna a ruota ti allarga” o “secondo me non ti starà bene con il fisico che hai” “sei grassa, dovresti nascondere le gambe”…..
Io, imperterrita, imbastivo e stiravo, costruivo quella che per me non era solo una gonna ma la scelta di vestirmi come mi pareva. Un atto politico di autodeterminazione.
Tuttavia cucire quella gonna è stato davvero difficile e MAI consiglierei a qualcunə di iniziare con del raso, scivolosissimo raso.

Qual è il capo che hai cucito a cui sei più legata? Perchè?
Prima di cucirmi i miei vestiti cercavo nei negozi abiti che mi piacessero ma quelli della mia taglia erano sempre neri, nerissimi, sentivo che non rappresentavano la mia personalità e dentro urlavo GIALLO!
Così non appena mi sono sentita in grado, mi sono cucita una giacchino corto tipo chanel double face, un lato a righe in denim e l’altro lato giallo, ovviamente 🙂

Vanessa indossa un giacchino double face che si è cucita.

Qual è il ricamo a cui sei più legata? Perchè?
Nel 2016 il mio compagno stava lavorando a delle illustrazioni per un lavoro che però non era andato in porto. I disegni rimasero in giro per qualche tempo ed io mi innamorai di una donna che si raccoglieva i capelli. Così chiesi a lui di poter usare quei disegni e ricamare una piccola serie.
Questo ricamo l’ho messo in vendita a un mercatino e un amico me lo comprò.
Ora sta nel suo bagno, e ogni volta che vado a casa sua lei è li, a ricordarmi che le collaborazioni sono belle.

Ricamo realizzato da Vanessa.

Quando e dove cuci / ricami?
Lavoro in uno studio\laboratorio che ho preso in affitto qualche anno fa assieme al compagno. Uno spazio dedicato al nostro lavoro che per metà è il suo atelier d’illustrazione e per metà è la mia sartoria creativa. Abitando in un monolocale molto piccolo era difficile lavorare per entrambi e dividere lavoro e vita privata.
La verità però è che con il tempo sono finita comunque a portarmi dei lavori a casa, principalmente di ricamo perchè è più “portabile”.
Infatti giro sempre con lo zaino e qualche shopper con dentro i workinprogress di ricamo che viaggiano con me. Mi capita di ricamare sul treno, o in pausa pranzo quando insegno delle sartorie sociali.
Prediligo cucire o ricamare al mattino, perchè mi piace svegliarmi molto presto.
Ricamare richiede molta precisione e la sera sono più stanca e il rischio di sbagliare è alto. 

Vanessa Tripi nel suo studio laboratorio.

Quante e quali macchine hai?
Ho una macchina per cucire e una taglia cuci, entrambe della BERNINA.
La macchina è la BERNINA 350, davvero super bella, mai dato un problema, affidabile e solida; sono incuriosita da provarla con un piedino a doppio trasporto per non avere più limiti e cucire TUTTO il cucibile.
La sua funzione che preferisco è l’asola automatica.
La taglia cuci è la BERNINA 800DL, un portento. Per molto tempo l’ho usata solo per rifinire ma poi e grazie al corso Impara ad usare la taglia cuci ho capito meglio tuuuutte le potenzialità di questa macchina e ora mi cucio delle t shirt in poco tempo.

Scegli prima il tessuto o il cartamodello? Cartamodelli in taglie o disegni tu i tuoi capi?
Dipende, non ho una regola fissa, ma pensandoci preferisco partire dalla stoffa, toccandola e vedendo come si muove, o con la sua rigidità cerco di immaginarmi cosa farci.
Una volta dal fruttivendolo ho trovato della stoffa dal Senegal, con le banane che fluttuavano su sfondo blu. L’ho comprata subito sapendo che avrei fatto una camicia da uomo, con colletto coreano un pò alto, con le maniche corte.
La modellistica è la mia più grande lacuna, sto disegnare qualcosina ma direi che sto ancora studiando (e sbagliando) tanto.
Per i cartamodelli in taglia, li preferisco americani perché hanno più ampia vestibilità e una forbice di taglie che trovo più comoda da adattare al mio corpo.
Purtroppo nelle riviste di cartamodelli in italiano non trovo molta scelta di vestiti taglia 52, oppure quando ci sono, non incontrano i miei gusti perché sono modelli molto classici.

Camicia da uomo cucita da Vanessa.

L’errore di cucito e di ricamo più clamoroso e la lezione che hai imparato?
Lavare SEMPRE la stoffa prima di utilizzarla
SEMPRE
Sia per farle fare il primo ritiro sia per testare se la stoffa perde colore.
Soprattutto in caso di color blocking, quindi usando differenti stoffe, perché se una delle stoffe perde colore succede un disastro; è stato un duro colpo, ma ho decisamente imparato la lezione.

Cuci / ricami solo per te o anche per altri?
Entrambe le cose. Mi piace molto cucire per altrə , meglio se poi diventa anche una collaborazione come nel caso nella serie delle camicie per 5XLETTERPRESS.
Un lavoro sperimentale tra tipografia e sartoria usando stoffa stampata con dei torchi per caratteri mobili, che solitamente si usano per la stampa su carta.

Una camicia del progetto 5XLETTERPRESS


In cosa il cucito / il ricamo ti ha cambiato la vita?
Non sono mai stata una persona ordinata e precisa ma ho sempre osservato le cose nei dettagli, nelle piccole cose.
La sartoria e il ricamo in questo mi hanno dato la possibilità di perdermi completamente nei dettagli e di poter osservare le diverse texture e la luce che si infrange in modo diverso sul filo da ricamo lucido oppure opaco.
Cucire e ricamare mi ha permesso di esprimermi liberamente, di capire cosa voglio, di pormi delle domande continuamente e dopo qualche anno avevo ben chiaro che volevo renderlo il mio lavoro a tempo pieno.
Ora è così, con il suo bagaglio di incertezze e paure che si porta dietro il lavoro autonomo, ma dall’altra ogni giorno tocco stoffe, fili, aghi e forbici e questo mi fa stare bene.

Vanessa indossa un top che si è cucita.


Da quando cuci /ricami è cambiato il tuo modo di fare acquisti/shopping? Se sì come?
Acquisto molto meno e solo se strettamente necessario. Preferisco comprare vintage o second hand per un uso consapevole dei vestiti già presenti nel mondo.
Quando compro abbigliamento ormai lo guardo anche da dentro, rivolto i vestiti al contrario e cerco di capire se le cuciture e le rifiniture saranno durevoli o fatte al risparmio, analizzo la composizione del capo, scegliendo fibre nobili o con bassissima percentuale di poliestere\acrilico. 
Cerco anche di capire di cosa davvero ho bisogno, senza farmi ammaliare dalle stampe colorate del momento o dai colori di tendenza.
Sto diventando una consumatrice attenta e critica.

Vanessa indossa una giacca che si è cucita.


Che consiglio/consigli daresti a chi vuole iniziare a cucire e a ricamare?
Portare pazienza e essere costante, ma soprattutto sbagliare tanto e analizzare gli errori.
Mentre, entrando nel tecnico, direi:
– non iniziare a cucire con tessuti troppo scivolosi;
– ricama su stoffa ferma, è più semplice e dopo un po’ di esercizio passare al tessuto elastico.

Ricamo realizzato da Vanessa Tripi.

Qual è il tuo prossimo progetto di cucito e/o di ricamo?
Ultimamente sto realizzando progetti piccoli che non richiedono troppo tempo.
Ho cucito e ricamato dei colletti staccabili da indossare sui maglioni per dare una parvenza di eleganza e ricamato un maglione che ormai aveva perso colore per renderlo ancora utilizzabile per un po’.
Mi sono filmata mentre ci lavoravo quindi credo proprio che diventeranno dei video per il canale YouTube.


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